DVR e DUVRI sono la stessa cosa?
Una delle difficoltà principali riscontrate dalle aziende che si avvicinano al mondo della sicurezza nei luoghi di lavoro, consiste nel sapersi muoversi con cognizione di causa in una realtà che si esprime spesso per sigle o acronimi tipo DVR o DUVRI.
Ovviamente affidarsi ad un consulente capace ed esperto rende il cammino decisamente più agevole.
Tuttavia, è quantomai importante capire cosa ci viene richiesto dalla normativa vigente.
Ecco perché oggi ti parleremo di questi due documenti collegati all’indice di rischio di ogni azienda.
DVR e DUVRI: quali sono le differenze?
Succede spessissimo che il più noto DVR (Documento di valutazione dei Rischi), venga pericolosamente confuso con il parente prossimo DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali).
Nonostante le grandi similitudini, tra i due documenti necessari per la valutazione dei rischi di un’azienda, esistono fondamentali differenze che andremo ora a spiegare.
Il DVR o Documento di Valutazione dei Rischi cos’è?
Tutte le attività, indipendentemente dal numero di dipendenti, dal fatturato o dal settore in cui operano devono premurarsi obbligatoriamente, come ci intima l’articolo 28 del D.Lgs 81/08, di redigere ed aggiornare un documento (il DVR – Documento Valutazione Rischi- appunto) che contenga la valutazione di tutti i rischi presenti in azienda.
In questo testo, redatto unicamente dal datore di lavoro, devono apparire anche le specifiche dei criteri utilizzati per la valutazione, l’elenco delle misure preventive e protettive messe in atto per ridurre i rischi accertati ed il piano di miglioramento per risanare, perfezionare ed incrementare lo stato di sicurezza in azienda.
È importante che il DVR contenga i nominativi delle figure aziendali di riferimento e la specifica delle mansioni a rischio.
La revisione o l’aggiornamento del Documento Valutazione dei Rischi va programmato ogni 3 anni, anche nel caso in cui non ci siano state variazioni sensibili relativamente alla sicurezza aziendale.
Viceversa, ogni modifica dei processi produttivi che implichi una modifica del livello di rischio va immediatamente segnalata.
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Il DUVRI o Documento Unico Valutazione Rischi Interferenziali cos’è?
Abbiamo visto, quindi, che tutte le aziende sono soggette alla stesura del DVR, ma esiste la particolare casistica legata ad esempio per chi opera all’interno di un contratto di appalto in cui, oltre al DVR, viene richiesto il DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi da Interferenze).
Differentemente dal DVR sicurezza, il DUVRI non è legato all’azienda in senso lato, ma fa riferimento ad una specifica attività in cui cooperano due o più imprese diverse (esempio classico è quello dell’impresa di pulizie che opera all’interno di un’azienda terza).
Quindi cosa è il DUVRI?
Elaborato in coordinamento tra le parti coinvolte, questo documento definisce i rischi reciproci che possono nascere dalla coesistenza dei soggetti collaboranti: le cosiddette interferenze.
Il DUVRI chi lo fa?
Responsabile della stesura del documento è, in questo caso, il Committente dell’appalto il quale provvederà a raccogliere tutte le info necessarie dai singoli contraenti elaborando, così, l’atto.
Essendo un documento dinamico per natura e prendendo spunto dai rispettivi DVR, il DUVRI va continuamente adeguato alle esigenze delle parti in materia di prevenzione e sicurezza.
Esistono alcuni casi nei quali la stesura del DUVRI sicurezza non è obbligatoria, ovvero:
- Se il contratto di appalto riguarda servizi di natura intellettuale
- Se il contratto di appalto riguarda unicamente fornitura di materiali o attrezzature.
- Se i lavori in appalto non superano i 2 giorni.
- Se il contratto di appalto riguarda attività a basso rischio di infortunio sia per l’impresa committente che per quella affidataria.
- Se il contratto di appalto riguarda lavori in cantieri nei quali sia già stato elaborato un piano di sicurezza.
Quali le sanzioni previste per la mancata elaborazione di DVR o DUVRI?
Come tutto ciò che è regolato da precise normative, anche per DVR e DUVRI sono previste sanzioni legate alla mancata elaborazione dei documenti o alla loro incompletezza.
Gli enti preposti alla sorveglianza ed al controllo di questi documenti sono quelli coinvolti solitamente in caso di sicurezza e prevenzione, ovvero: ASL, INAIL, INPS e Vigili del Fuoco.
Per quanto riguarda la normativa DVR, le sanzioni addebitate (al datore di lavoro) variano da un minimo di € 3.000 fino ad un massimo di € 15.000 e, nei casi peggiori, con pene detentive fino ad 8 mesi o alla sospensione dell’attività imprenditoriale.
Le inadempienze legate alla normativa duvri, invece, prevedono multe (sempre al datore di lavoro) che variano dai 2.500 ai 6.400 Euro e, nei casi peggiori, la detenzione fino a 6 mesi.
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