La movimentazione manuale dei carichi: guida in 7 passaggi
L'obiettivo delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro è quella di tutelare la salute dei lavoratori e fare in modo che le aziende mantengano la loro produttività senza infortuni. Il Testo Unico racchiude al suo interno delle linee guida per consentire ai lavoratori di operare al meglio e lontani dai rischi.
Ma cosa significa movimentazione manuale dei carichi? Cosa prevede il Testo Unico in materia?
Movimentazione manuale dei carichi: in cosa consiste questa attività
Il D.Lgs 81 08 offre questa definizione di movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.
Insomma, la movimentazione manuale dei carichi comprende attività che sollecitano pericolosamente muscoli, ossa e articolazioni dei lavoratori. Non solo: sollevare un carico particolarmente impegnativo potrebbe portare a incidenti di schiacciamento, tra i più gravi nel mondo del lavoro.
Il Testo Unico mira quindi a ridurre il rischio legato a questa attività attraverso una serie di misure di sicurezza.
Obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.
Il primo modo per attuare la prevenzione nei confronti della movimentazione dei carichi è quello di non portare i dipendenti a sollevare qualcosa autonomamente. Nell' ambiente di lavoro converrebbe adottare dei macchinari che possano aiutarli a migliorare la propria operatività.
Se ciò non è possibile, il datore di lavoro deve:
- organizzare i posti di lavoro in modo che il rischio da movimentazione manuale si riduca, assicurando condizioni di sicurezza e salute;
- valutare, in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione;
- tenere conto dei fattori individuali di rischio;
- sottoporre i lavoratori ad attività di sorveglianza sanitaria.
Il datore di lavoro, inoltre, deve fornire ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso e dalle altre caratteristiche del carico movimentato e assicura la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzione delle attività.
Nel caso in cui non adempisca a questi obblighi, il datore rischia l’arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 euro. Per la mancata formazione dei operatori, invece, può incorrere in arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro.
Norme tecniche movimentazione manuale di carichi
A differenza del precedente Decreto Legge del 1994, quello del 2008 è più completo nell'indicare le modalità di svolgimento della movimentazione manuale di carichi. La normativa tecnica di riferimento è la ISO 11228. Innanzitutto, vengono distinti diversi operatori e fornito un valore massimo di carichi che possono sollevare senza che il rischio si elevi:
- Dai 16 ai 18 anni: uomo max 19 kg, donne max 12 kg
- Dai 18 ai 20 anni: uomo max 23 kg, donne 15 kg
- Dai 20 ai 35 anni: uomo max 25 kg, donne max 15 kg
- Dai 35 ai 50 anni: uomo max 21 kg, donne 13 kg
- Oltre 50 anni: uomo max 16 kg, donne max 10 kg
Rischi circa la sicurezza
Vengono poi indicati i vari fattori di rischio legati al sollevamento dei vari carichi:
- il peso del carico è troppo elevato, è difficile da afferrare, è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi, è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco oppure con un'inclinazione del tronco, altrimenti può urtare e ferire il lavoratore;
- compromette la visuale sul percorso da affrontare
- contiene sostanze pericolose
- ha una temperatura troppo elevata
- comporta torsione.
Oltre a questi fattori, il responsabile dell'azienda deve effettuare la valutazione del rischio e inserirla in DVR.
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Rischi legati all'ambiente
Bisogna valutare, in tal senso, come sono:
- lo sforzo fisico (eccessivo, richiede una torsione, può comportare un movimento brusco del carico, è effettuato in posizione instabile)
- l'ambiente di lavoro (offre poco spazio per il sollevamento, il pavimento è irregolare o degli elementi di inciampo ostruiscono il passaggio, la temperatura non è ottimale)
- lo svolgimento dei movimenti (sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati, richiedono pause e periodi di recupero fisiologico che per non sono mai sufficienti a garantire la ripresa completa delle abilità motorie, presentano distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto, richiedono un un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore).
Rischi individuali
Non tutti i dipendenti possono compiere la stessa azione di sollevamento. Ad esempio, un operaio di mezza età non ha lo stesso vigore di un giovane lavoratore. La norma di riferimento prevede che il datore, nella valutazione dei rischi, dovrebbe raccogliere informazioni circa lo stato di salute dei suoi dipendenti.
Per portare a termine questo compito, si può affidare al medico competente, responsabile della sorveglianza sanitaria.
In particolare, nella valutazione deve tenere in considerazione:
- se una donna è in gravidanza;
- se i dipendenti presentano inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età;
- se i dipendenti presentano indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati;
- se presentano insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento.
Azioni da evitare durante la movimentazione di carichi
Concludiamo questo contenuto con una serie di divieti espressi dal Ministero della Salute per tutelare gli esercizi che prevedono sollevamento di carichi:
- non curvare la schiena in modo da inarcarla
- non sollevare i carichi con un solo braccio per poi trasportarlo da un solo lato
- non effettuare una torsione col busto
- non effettuare movimenti bruschi
- non molleggiare con le ginocchia.
Piuttosto, è bene seguire le seguenti indicazioni: usare le gambe per issare il carico, utilizzare macchinari quando possibile, trasportare il carico in due, afferrare il carico saldamente e con entrambe le mani ecc.
Scritto da Paolo Calderone
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Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.
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