La riapertura delle scuole in tempo di Coronavirus
Scuole di ciascun ordine e grado e università rientrano nell'elenco di quei luoghi di associazione che, causa emergenza sanitaria da Coronavirus, hanno dovuto apportare consistenti cambiamenti nello svolgimento delle properie attività, così che queste non dovessero essere completamente interrotte. La scelta di sospendere le lezioni nello scorso semestre ha contribuito alla riduzione dei contagi, ma ha anche generato una serie di difficoltà alle famiglie, agli studenti e agli operatori scolastici, in particolare, dovute all'eventuale mancanza di strumenti adeguati alla didattica a distanza e problemi legati alla connessione Internt.
Ad oggi, è in corso un acceso dibattito sulle modalità di riapertura scuole.
Difficoltà legate all'ambiente scolastico aggravate dall'emergenza da Coronavis
Prima problematica della scuola Italiana consiste nella carente sicurezza delle strutture dovuta anche a scarsa manutenzione, inadeguatezza degli arredi che non sempre rispettano le esigenze ergonomiche del corpo degli studenti in crescita. E' stata riscontrata, inoltre, una generale difficoltà nel dotarsi di nuove tecnologie e adattarsi ai cambiamenti modificando gli orari di apertura e adeguare i programmi di studio alle esigenze del mondo del lavoro.
Una nuova problematica si individua oggi nella riduzione delle sedi scolastiche dei piccoli centri e delle periferie e nel sovraffollamento delle classi, dunque delle aule.
Le normative di riferimento per le scuole
- Legge n. 23 dell’11 gennaio 1996, che indica la necessità di garantire nei locali scolastici un temperatura dell’aria compresa tra 18 - 22 °C, un apporto di aria esterna pari 2,5 ric/h per le scuole materne, 3,5 ric/h per le scuole secondarie di 1 grado e di 5 ric/h per le scuole secondarie di 2° grado. Il Decreto fissa una superfice minima per ogni alunno variabile fra 1,8 m2per le scuole materne e 1,96 m2per le scuole secondarie.
- Il DPR 20 marzo 2009 n. 81, che fissa il numero massimo di alunni che può costituire una classe, ovvero 26 alunni per la scuola dell’infanzia, 27 alunni per la scuola primaria, e 27 alunni nella secondaria di primo e secondo grado. In tutti i gradi di istruzione in caso di eccesso di iscrizioni il numero di alunni può eccezionalmente arrivare 30 alunni.
Le nuove regolamentazioni
- La formazione del personale docente, amministrativo e dei collaboratori scolastici dovrà approfondire ulteriormente l’uso di strumenti informatici e le nuove metodologie didattiche.
- Per i bambini che frequentano scuole dell’infanzia dovranno essere previste attività che non limitino la possibilità di garantire loro le esperienze sociali necessarie in quella fascia d’età.
- Le attività di laboratorio dovranno svolte all'aperto, così come quelle di educazione fisica.
- Per le attività di refezione sarà necessario ricorrere a soluzioni su più turni o che limitino lo spostamento, come la distribuzione dei pasti nelle aule.
- Dovrà essere favorito il potenziamento delle risorse digitali.
Secondo le indicazioni del CTS:
- L’ingresso a scuola sarà vietato a chi ha o ha avuto nei tre giorni precedenti febbre superiore a 37,5 °C, ha avuto contatti con persone infette o sia stato posto in isolamento nei 14 giorni precedenti. Non è prevista la misurazione della temperatura all’ingresso rimandando la valutazione ai singoli.
- Il mantenimento del distanziamento fisico sarà garantito limitando gli assembramenti e scaglionando gli orari d’ingresso. La presenza di altri soggetti quali, ad esempio, genitori dovrà essere limitata al minimo indispensabile.
- Per mantenere il distanziamento minimo di 1 si prevede la riprogettazione del lay-out delle aule o forme di alternanza di lezioni in presenza e a distanza.
- Per l’areazione dei locali occorrerà far riferimento alle indicazioni che l’Istituto Superiore di Sanità ha fornito (Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020). Sono previsti l'utilizzo di impianti che utilizzano solo aria proveniente dall’esterno, la disattivazione di eventuali ricircoli d’aria o di impianti a solo ricircolo e areazione dei locali con maggiore frequenza.
- La scuola dovrà essere sanificata utilizzando prodotti detergenti e successivamente prodotti disinfettanti come da indicazione ISS (Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020), tramite prodotti a base alcolica o a base di cloro. In particolare nelle scuole per l’infanzia sarà necessario eliminare i residui dei disinfettanti da oggetti come i giocattoli.
- Tutti dovranno obbligatoriamente indossare mascherine chirurgiche e di comunità salvo in spazi all’aperto rispettando il distanziamento.
La scuola a settembre
Formazione
Il primo momento di formazione interesserà i collaboratori scolastici e gli addetti alle pulizie. I primi dovranno assicurare il rispetto delle regole.
Agli addetti alle pulizie sarà richiesta pulizia con detergenti e sanificazione con l’utilizzo di prodotti più aggressivi.
Bisogna, inoltre, tenere conto del fatto che in presenza di contagio gli addetti alle pulizie sono tra i primi ad essere esposti al rischio. La loro formazione riguarderà il corretto utilizzo dei prodotti per la sanificazione e di DPI. Sarà loro vietato l'utilizzato del comune abbigliamento con cui poi si ritorna a casa, e imposto l'utilizzo di occhiali o visiere, maschere almeno di tipo FFP2, guanti per rischio chimico ed il corpo con tute monouso o lavabili.
La formazione dovrà approfondire anche il comportamento da seguire in caso di contatti accidentali.
I docenti dovranno ovviamente avere piena consapevolezza delle regole da rispettare.
Igiene
Per quanto riguarda l’igiene, l’Istituto Superiore di Sanità ha scritto numerosi documenti che sono in continuo aggiornamento con l’avanzare delle conoscenze.
L’organizzazione del lavoro dovrà avvenire secondo 3 fasi:
- Spazzamento,
- Detersione,
- Sanificazione
I prodotti per la sanificazione più indicati contro il virus COVID-19 sono quelli a base di alcool con titolo superiore al 60 % o di ipoclorito diluito all’1%.
Concentrandosi sull’aereazione nelle scuole, gli impianti di ventilazione sono quasi del tutto assenti e nella maggior parte dei casi l’areazione dei locali è dovuta alla ventilazione naturale ottenuta con l’apertura delle finestre.
Alcuni ricercatori Inail hanno deciso di intraprendere studi sull’efficacia del ricambio d’aria attraverso l’apertura delle finestre prendendo in esame 50 aule di scuola primaria della provincia di Avellino, monitorando la concentrazione di anidride carbonica prodotta con la respirazione.
Le principali normative sulla qualità dell’aria pongono in circa 1000 ppm di anidride carbonica il limite ottimale di qualità dell’aria.
In ognuna delle aule esaminate è stato calcolato il valore “T-open” indicativo del tempo in cui il valore di concentrazione supera il valore di 1000 p.p.m. ed è quindi necessario il ricambio d’aria. A causa dell’eccessivo affollamento in molte delle aule l’apertura delle finestre non grantisce la sostituzione dell’aria e l’apertura delle finestre deve avvenire più volte in un’ora.
I dirigenti, i docenti, il personale ATA, i collaboratori scolatici, gli studenti e le famiglie sono tutti egualmente coinvolti ad affrontare una situazione critica in cui è necessario che tutti diano il proprio contributo.
Il lavoro principale sarà quello di trasferire le nuove regole a tutti i coinvolti. Il pericolo maggiore è che il calo dei contagi abbia fatto abbassare il livello di attenzione e cura.
La difficoltà maggiore sarà quello di adattare le strutture al necessario distanziamento.
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