Malattia professionale: la guida completa
In medicina del lavoro spesso si sente parlare di malattia professionale, infatti è il medico del lavoro il soggetto preposto anche se solo sospetta la malattia professionale a dover inoltrare la denuncia di malattia professionale all'INAIL. Vi sono specifiche modalità di gestione del certificato medico di malattia professionale che vedremo in seguito nel dettaglio.
Con questo focus intendiamo fornirvi una giuda completa su tutto quello che concerne la malattia professionale.
Partiamo dal significato di malattia professionale.
Definizione di malattia professionale
L'INAIL o Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro dà questa definizione di malattia professionale.
Cos'è la malattia professionale
"La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). La stessa causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente. Le malattie devono essere contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose."
In sostanza cos'è la malattia professionale?
È una patologia provocata dall’attività lavorativa.
Va notata immediatamente la relazione tra patologia e attività lavorativa, esplicitata anche dal Testo Unico, che parla appunto di "malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose".
Prerogativa delle malattie professionali sono la causa diretta con i rischi lavorativi, pertanto deve esistere un rapporto causale diretto tra il rischio professionale e la malattia professionale.
I rischi possono essere di due tipi:
- rischio provocato dalla lavorazione che il lavoratore svolge,
- rischio provocato dall’ambiente in cui si svolge il lavoro(cosiddetto “rischio ambientale”).
Attenzione però a non confondere la malattia professionale con l'infortunio in quanto:
- la malattia professionale è una patologia che si sviluppa nel tempo a seguito all'esposizione prolungata ad un determinato fattore di rischio;
- l'infortunio in genere è un danno che si verifica nell'immediato, un vero e proprio trauma ad esempio da violenta caduta;
Le caratteristiche della malattia professionale
La malattia professionale ha inizio temporalmente con l'assenza da lavoro per malattia che poi verrà accertata come malattia professionale.
Le caratteristiche possono essere diverse in base ai rischi ai quali si è esposti ed al tempo intercorso tra la prima esposizione e la manifestazione della malattia.
I rischi che possono causare le malattie professionali sono:
- contatto con polveri e sostanze nocive,
- rumore,
- vibrazioni,
- radiazioni,
- o misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute
I tempi che causano la malattia professionale
- a latenza breve o brevissima che si manifesta dopo giorni o mesi;
- a latenza media che si manifesta dopo alcuni anni;
- a latenza lunga che si manifesta dopo molti anni o addirittura decenni;
La divisione in tabelle INAIL
L'INAIL ha predisposto un'ulteriore suddivisione delle malattie professionali in 2 tabelle:
MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE E NON TABELLATE
- Malattie professionali tabellate per le quali non c'è bisogno che il lavoratore dimostri la causa;
- Malattie professionali non tabellate, che prevedono che il lavoratore dimostri la causa professionale;
LE 3 CATEGORIE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Successivamente con ilDM del 27/04/2004 si è pensato di raggruppare le malattie professionali in3 categoriesecondo il seguente schema:
- Origine lavorativa elevata;
- Origine lavorativa di limitata probabilità;
- Origine lavorativa possibile;
L'elenco delle malattie professionali:
scarica l'elenco malattie professionali
Diagnosi e denuncia di malattia professionale
La diagnosi di malattia professionale è sicuramente frutto di uno studio lento ed approfondito delle patologie presentate dal lavoratore.
Ad esempio l’ipoacusia è una malattia che provoca una diminuzione dell’udito e generalmente si distingue in congenita, quando deriva da fattori ereditari o malformazioni, oppure acquisita, come l’ipoacusia professionale, che è appunto causata dall’esposizione prolungata a rumori forti. Il trauma acustico che causa diminuzione o perdita dell’udito viene considerato malattia professionale quando viene causato da attività specifiche puntualmente indicate dalla legge o nell’esecuzione di attività a queste complementari svolte all’interno dello stesso ambiente, come previsto dalla normativa (vedi Allegato n. 4 al D.P.R. 9 giugno 1975, n. 48 punto 44)
La diagnosi
Normalmente è il medico del lavoro che, supportato dall'esito di specifici accertamenti, si accorge che si tratta di ipoacusia professionale e quindi che la causa è una diminuzione dell’udito acquisita, cioè dovuta all’esposizione prolungata a rumori forti e generalmente si distingue dalla ipoacusia congenita, che deriva da fattori ereditari o malformazioni.
Chi se ne occupa
La malattia infatti, nella maggior parte dei casi manifesta i primi sintomi specifici anche dopo diversi anni di servizio e di esposizione al rischio. Il riconoscimento della malattia professionale è compito arduo del Medico del lavoro, che valuta se può essere dovuta a fattori presenti nell'ambiente ma se solo sospetta che sia una malattia professionale deve presentare immediatamente la denuncia.
Come si presenta la denuncia
Il Medico Competente dopo aver visitato il lavoratore predispone e consegna il certificato di malattia professionale al lavoratore che deve poi consegnarlo al proprio datore di lavoro entro i 15 giorni successivi alla dichiarazione ufficiale della patologia.
Il Datore di lavoro poi, entro 5 giorni dal ricevimento del certificato medico di malattia professionale, deve comunicare all’Inail di aver ricevuto la denuncia di patologia professionale.
Il Medico Competente ha invece l’obbligo di:
- invio del primo certificato medico di malattia professionale all’INAIL.
- denunciare la malattia professionale all’Ufficiale di Polizia Giudiziaria della ASL di competenza territoriale, il quale, a sua volta è obbligato a trasmettere il referto all’Autorità Giudiziaria.
Il modulo per la presentazione della domanda:
scarica il Modulo denuncia malattia professionale
I compiti dell'INAIL
L'Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro (INAIL) ha il compito di certificare o meno la presenza della malattia professionale. A questo punto l’iter per il riconoscimento della malattia prevede che il lavoratore venga convocato nella sede Inail di competenza territoriale per essere sottoposto a visita medica.
Il riconoscimento della malattia
Accertata l'esistenza di un danno biologico e riconosciuta la malattia professionale il lavoratore incomincerà a percepire un’indennità economica.
Se invece la malattia non viene riconosciuta dall'INAIL il lavoratore ha diritto, entro 3 anni a fare ricorso. Il ricorso prevede che il lavoratore venga sottoposto a visita collegiale alla presenza del medico curante e del medico dell'INAIL e le spese sono a carico del lavoratore .
Cosa si intende per danno biologico
Per danno biologico si intende un danno di natura non patrimoniale. Si verifica nel caso in cui un soggetto sia leso nella propria integrità fisica o psichica. È tale non solo quando sia di carattere permanente, ma finanche nella circostanza in cui abbia la caratteristica di essere reversibile. Dev’essere valutato da un medico-legale e dev’essere valutato indipendentemente dalla capacità del danneggiato di produrre reddito.
Esempi di danno biologico che possano causare le malattie professionali sono i seguenti:
- Ipoacusia da rumore con mancata percezione di segnali acustici di avviso-allarme, con un aumento del rischio di infortunio
- l'ernia discale per la movimentazione manuale dei carichi eseguita con continuità durante il turno lavorativo,
- le tendiniti dovute a vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano come la sindrome di Raynaud, osteoartropatie (polso, gomito, spalla), tecnopatia come la sindrome del tunnel carpale o la sindrome del tunnel tarsale, il morbo di Dupuytren (malattia che interessa la mano) per il lavoratore che utilizza frequentemente e continuativamente il martello pneumatico.
L'indennizzo per le malattie professionali
L’indennità di malattia professionale è così suddivisa.
Il datore di lavoro deve corrispondere:
- il 100% della retribuzione per la giornata in cui si manifesta la malattia professionale, se quest’ultima ha causato astensione dal lavoro;
- il 60% della retribuzione per i successivi 3 giorni, più l’eventuale trattamento integrativo previsto dal contratto di lavoro del settore di appartenenza dei vari livelli.
L’Inail deve corrispondere:
- l’indennità del 60% della retribuzione giornaliera dal 4° giorno successivo a quello in cui si è manifestata la malattia professionale fino al 90° giorno;
- il 75% della retribuzione dal 91° giorno e fino a guarigione clinica.
L'indennità viene calcolata sulla retribuzione percepita dal dipendente prima di effettuare la denuncia. In caso di danno biologico si percepirà un indennizzo Inail tarato sulla base della percentuale di danno biologico.
A seconda della patologia, oltre al compenso in denaro, le cosiddette Prestazioni Inail coprono anche:
- Cure ambulatoriali;
- Cure termali e soggiorni climatici;
- Fornitura di protesi, ortesi e presidi;
- Assegni per assistenza personale continuativa;
Se ti interessa approfondire dai un'occhiata a questo articolo:
Cosa fare in caso di aggravamento della malattia professionale
Chi ha diritto all’indennizzo Inail
Purtroppo non tutti i lavoratori possono percepire l'indennizzo INAIL per le malattie professionali.
Infatti i lavoratori autonomi, salvo alcune categorie come artigiani e coltivatori diretti, e i liberi professionisti, sono esclusi
Nella tutela Inail rientrano i lavoratori dipendenti, i parasubordinati.
In virtù del principio di automaticità delle prestazioni, il lavoratore ha diritto alle prestazioni anche se il suo datore di lavoro non lo ha assicurato o se non è in regola con il pagamento dei contributi Inail.
Il principio di automaticità delle prestazioni non si applica, tuttavia, per i lavoratori autonomi che hanno diritto all’indennità Inail, per i quali il pagamento delle prestazioni scatta nel momento in cui viene regolarizzata la situazione contributiva. Il lavoratore autonomo può, invece, accedere alle prestazioni sanitarie e riabilitative anche se non ha provveduto al versamento del premio.
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