Quali sono i rischi lavoro-correlati degli impiegati
Spesso siamo portati a credere che i rischi sul posto di lavoro siano presenti solo in cantieri, miniere, fabbriche che trattano sostanze pericolose o in cui i lavoratori entrano in contatto con grandi macchinari. In realtà, i rischi per i dipendenti sono individuabili anche in posti di lavoro apparentemente più salubri, come gli uffici.
Per esempio, un rischio che non si può più sottovalutare è quello da stress lavoro correlato. Si tratta di un argomento che fino a qualche anno fa non veniva neppure considerato dagli imprenditori italiani, che sottoponevano spesso i loro lavoratori a orari stringenti, ma anche a un ambiente di lavoro duro da sopportare. Fortunatamente, nel 2010 la rotta si è invertita con la pubblicazione del Decreto Legge 78/10 che ha introdotto l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato per tutte le aziende che presentano almeno un lavoratore.
Vediamo di cosa si tratta e quali sono gli obblighi del datore di lavoro per prevenire questo rischio.
Cosa dice la normativa sullo stress lavoro correlato
All'interno del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro sono riportate le indicazioni per svolgere al meglio la valutazione dei rischi, in modo accurato e senza tralasciare alcun dettaglio. In particolare, all'articolo 28, comma 1, si può leggere che tra i rischi di cui i datori di lavoro devono tenere conto c'è lo stress lavoro correlato (secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004).
Ma cos'è il rischio stress lavoro correlato? L'accordo appena citato riporta la seguente definizione: condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro.
Si tratta quindi di una condizione molto rischiosa per l'equilibrio psico-fisico di una persona, che può compromettere la sua salute e la produttività sul luogo di lavoro.
Tutti i tipi di stress possono essere considerati lavoro correlati?
Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro correlato. Lo stress lavoro-correlato è quello causato da vari fattori propri del contesto e del contenuto del lavoro. Il compito del datore di lavoro è quindi quello di individuare esattamente quegli elementi all'interno della sua impresa che possano essere considerati fattori di rischio.
Il datore di lavoro si deve dunque concentrare su più aspetti:
quanti infortuni sono avvenuti in azienda in un certo periodo?
Il medico competente ha notato degli episodi di malattia professionale o di stress nei luoghi di lavoro?
ambiente di lavoro e attrezzature, così come carichi di lavoro, orari, turni, requisiti possono creare situazioni di stress?
i lavoratori sono soggetti a conflitti interpersonali? Sono soddisfatti del loro ruolo? Hanno possibilità di evoluzione della carriera e di partecipazione alle attività?
Tutte queste domande consentono al datore di lavoro di misurare l' esposizione dei lavoratori al rischio stress lavoro correlato e adottare le corrette misure di prevenzione e protezione per evitare che questo si manifesti.
Obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha il compito di portare a termine una valutazione del rischio stress accurata e con l'unico fine di individuare delle misure di sicurezza volte a prevenirlo. Può avvalersi del supporto del Responsabile del Servizio Di Prevenzione e Protezione RSPP e del Medico Competente, oltre che del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
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La valutazione del rischio correlato allo stress deve essere inserita nel DVR come vale per molti altri rischi spesso considerati più pericolosi, in modo manifesto. Questo consente di mettere in campo misure di prevenzione immediate, evitando l'accumularsi di episodi di assenteismo o evitando i costi per la gestione delle conseguenze dello stress, che ammontano a più di 600 euro per lavoratore ogni anno.
Tuttavia, non dobbiamo pensare che le conseguenze dello stress a livello economico interessino solo il costo delle visite e per sostituire il singolo lavoratore dalla salute carente. L'improduttività nelle aziende dovuta a sensazioni di malessere costa in media 700€ all'anno per ogni lavoratore stressato.
Insomma, per una piccola o media impresa delle cifre del genere possono decretare il suo fallimento.
Conseguenze per i datori di lavoro inadempienti
Evitare di inserire lo stress nella valutazione dei rischi non comporta solo gravi danni economici per l'azienda, ma anche problemi di salute per i lavoratori e pesanti sanzioni per il datore.
Questo, infatti, rischia:
ammenda da 2,500 a 6,400€ e arresto da 3 a 6 mesi in caso di mancata valutazione del rischio e compilazione del DVR, oppure se essa viene svolta senza la presenza di un RSPP e del medico competente
ammenda da 2,000 a 4,000€ se il DVR è incompleto o se non vengono adottate le correte misure di prevenzione dello stress. Stesse sanzioni sono previste qualora non sia consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza per la valutazione
ammenda da 1,000 a 2,000€ qualora non siano specificate nel DVR le modalità di raccolta dei dati sulla valutazione e le mansioni che espongono i lavoratori a maggiori rischi
ammenda da 1.200 a 5.200€ e arresto da 2 a 4 mesi se il datore non si occupa della formazione adeguata in materia di salute e sicurezza.
Il piano di monitoraggio
Da marzo 2015 è attivo il Piano di monitoraggio e di intervento per effettuare controlli in tutte le aziende italiane per assicurarsi che i datori non si siano rivelati inadempienti. I requisiti per non essere sanzionati riguardano l'impegno dell'azienda alla formazione, sensibilizzazione dei lavoratori sul tema dello stress, ma anche al monitoraggio e all'aggiornamento continuo delle iniziative per migliorare le condizioni di lavoratori e lavoratrici.
Conclusioni
La valutazione del rischio stress lavoro correlato è oggi materia molto sentita all'interno di qualsiasi azienda, in quanto non è più solo importante la tutela dell'integrità fisica dei lavoratori, ma anche di quella mentale. Una situazione di stress può portare all'insorgenza di patologie, a minore produttività, a scontentezza e inefficienza.
Insomma, si tratta di un rischio pericoloso per le risorse umane, ma anche dal punto di vista della produttività di un'azienda. Ecco perché è necessario redigere un documento di valutazione dei rischi completo e che tenga conto di tutti i fattori che espongono i dipendenti a pericoli e infortuni. Si tratta di uno strumento fondamentale che non corrisponde soltanto a un obbligo di legge, ma che può anche tutelare la salute di un dipendente e mantenere l'impresa a un livello di efficienza soddisfacente.
Per ottenere maggiori informazioni sull'argomento, non esitare a contattare Global Medical Service, società che da anni si pone al fianco delle aziende erogando corsi di formazione a Milano e Melzo, per aiutarle ad adempiere ai loro obblighi di legge e favorire anche il benessere del proprio organigramma.
Scritto da Paolo Calderone
https://www.linkedin.com/in/paolo-calderone/
Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.
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