Radiazioni ionizzanti: le 5 cose che devi sapere
Le radiazioni ionizzanti sono un rischio presente in molti luoghi di lavoro. La loro valutazione è obbligatoria, come indicato nel D.lgs 81/08. Noi di Global Medical Service siamo sempre attenti a comunicare e condividere le ultime novità sul settore della sicurezza sul lavoro.
Siamo convinti che un'azienda sicura sia anche più produttiva, anche quelle che prevedono l'utilizzo di radiazioni ionizzanti. Vediamo allora le cose che devi sapere su questi pericolosi agenti fisici, cosa dice la normativa di riferimento e come si effettua la valutazione del rischio.
Per cominciare, offriamo una definizione di radiazioni ionizzanti: si tratta di onde elettromagnetiche o particelle sub-atomiche ad alta energia con lunghezza di onda non superiore a 100 nm o con frequenza non minore di 3·1015 Hz in grado di produrre ioni direttamente o indirettamente. Ciò significa che le radiazioni ionizzanti rendono le particelle della materia irradiata cariche, mutandone il DNA.
Non si tratta di elementi artificiali, ma esistono da sempre in natura. Infatti, possono essere presenti nell'aria, nel cibo, nell'acqua o anche in materiali minerali che impieghiamo in diversi settori, come l'edilizia.
1) Quali attività prevedono il contatto con radiazioni ionizzanti: raggi X, raggi gamma e altri tipi di radiazione
I lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti sono quelli che entrano in contatto con raggi X, raggi gamma, onde radio, raggi cosmici ecc. Si tratta quindi di quelle attività relative alla medicina, come gli esami diagnostici, alla produzione di energia, agricoltura e altre industrie.
I dipendenti maggiormente esposti a questi agenti fisici sono comunque coloro che devono smaltire materiali radioattivi pericolosi, in cui sono presenti anche particelle beta, raggi ultravioletti e altri elementi molto rischiosi per la salute.
Altri luoghi di lavoro esposti alle radiazioni ionizzanti sono tunnel, sottovie, catacombe, grotte e, comunque, in tutti i luoghi di lavoro sotterranei, ovvero quei posti in cui vi è Radon.
2) Quali sono gli effetti delle radiazioni ionizzanti sull'uomo?
La ionizzazione, come già detto, porta alla mutazione del DNA delle cellule. Nell'essere umano, questo coincide spesso con l'insorgenza di tumori. I più diffusi tra i lavoratori che entrano in contatto con radiazioni ionizzanti sono la leucemia, il tumore alla tiroide e all'apparato digerente.
Questi pericolosi agenti fisici, comunque, possono avere effetti su qualsiasi parte del corpo, nel breve e lungo termine. Le ustioni possono rivelarsi gravi o persino fatali, mentre il sistema nervoso e cardiocircolatorio possono risultare gravemente compromessi dopo un'esposizione prolungata o elevata.
3) La stessa quantità di radiazioni non hanno gli stessi effetti sul corpo umano: dose di radiazioni
Abbiamo parlato delle conseguenze del contatto con radiazioni ionizzanti nello scorso paragrafo, ma la stessa esposizione su diverse parti del corpo non ha gli stessi effetti. Per esempio, per evitare danni ai polmoni, i lavoratori non dovrebbero esporsi a una dose efficace maggiore a 0,12 Sv (dose eq. di 1 Sv), mentre per limitare i danni alla pelle la dose efficace non deve superare lo 0,01 Sv (dose equivalente di 1 Sv).
Quando si parla di dose, bisogna operare delle distinzioni:
si parla di dose efficace indicando la somma delle dosi equivalenti nei diversi organi o tessuti, ponderate nel modo indicato nei provvedimenti di applicazione (unità di misura è Sievert)
la dose equivalente è la dose assorbita media in un tessuto o organo T, ponderata in base al tipo e alla qualità della radiazione nel modo indicato nei provvedimenti di applicazione.
4) Valutazione del rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti: ecco come si effettua e quali sono gli obblighi del datore di lavoro
Per evitare qualsiasi malattia provocata dall' esposizione a radiazioni ionizzanti, il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, il titolo XI del decreto legislativo n. 101/2020, ma anche il Decreto Legislativo del Governo 17 marzo 1995 n° 230 indicano gli obblighi dei datori di lavoro e dei dirigenti per ridurre il rischio di esposizione alle radiazioni ionizzanti.
I datori di lavoro devono avvalersi di esperti qualificati con abilitazione di primo, secondo o terzo grado che producano una relazione scritta contenente le valutazioni e le indicazioni di radioprotezione inerenti alle attività aziendali.
In seguito alla valutazione da parte del datore di lavoro e dei dirigenti, essi devono provvedere affinché gli ambienti di lavoro in cui sussista un rischio da radiazioni vengano individuati, delimitati, segnalati, classificati in zone e che l'accesso ad essi sia adeguatamente regolamentato. Devono poi classificare i lavoratori in base alle loro esposizioni a radiazioni ionizzanti.
Devono infine:
predisporre norme interne di protezione e sicurezza adeguate al rischio di radiazioni e curare che copia di dette norme sia consultabile nei luoghi frequentati dai lavoratori;
fornire ai lavoratori, ove necessari, i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione;
informare e formare i dipendenti;
controllare che questi rispettino le informazioni a essi forniti, prevenendo incidenti e malattie, anche con l'assunzione di un preposto;
provvedere affinché siano apposte segnalazioni che indichino il tipo di zona, la natura delle sorgenti ed i relativi tipi di rischio e siano indicate, mediante appositi contrassegni, le sorgenti di radiazioni ionizzanti, fatta eccezione per quelle non sigillate in corso di manipolazione.
5) Come funziona la sorveglianza sanitaria in caso di radiazioni ionizzanti?
Per i lavoratori esposti a radiazioni non è prevista solo la sorveglianza sanitaria. Sono richieste infatti:
sorveglianza medica, l'insieme delle visite mediche, delle indagini specialistiche e di laboratorio, dei provvedimenti sanitari adottati dal medico, al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori esposti. Possono sussistere anche interventi di sorveglianza medica straordinari, richiesti dal medico competente che mirano ad allontanare un lavoratore dalla mansione. La sorveglianza medica dei lavoratori esposti che non sono classificati in categoria A è assicurata tramite medici competenti o medici autorizzati. La sorveglianza medica dei lavoratori di categoria A è assicurata tramite medici autorizzati;
sorveglianza fisica: l'insieme dei dispositivi adottati, delle valutazioni, delle misure e degli esami effettuati, delle indicazioni fornite e dei provvedimenti formulati dall'esperto qualificato al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione;
sorveglianza dosimetrica: misurazione della radioattività nel corpo umano o nei campioni biologici. Sono effettuati individualmente, attraverso materiale fornito dal datore di lavoro, al lavoratore.
In questo articolo hai scoperto 5 cose da sapere sulle radiazioni ionizzanti. Conoscere cosa sono e come prevenirne gli effetti è fondamentale per garantire la salute dei lavoratori ed evitare pericolose malattie come il cancro.
Affidati a Global Medical Service se necessiti di un supporto nella valutazione dei rischi della tua azienda.
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Scritto da Paolo Calderone
https://www.linkedin.com/in/paolo-calderone/
Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.
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