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Sindrome da burnout nel contesto lavorativo: fattori di rischio e come prevenire il burnout

Il termine burnout è sempre più presente nel linguaggio comune e molti di noi lo associano a uno stato di stress estremo correlato al lavoro. Questa sindrome, tuttavia, è molto più complessa di una semplice stanchezza da lavoro e può avere conseguenze gravi sulla salute mentale e fisica delle persone.

E' dunque importante che i datori di lavoro individuino delle forme di prevenzione per evitare che i propri dipendenti percepiscano una condizione pesante e spesso invalidante nel contesto lavorativo. Bisogna alleggerire sicuramente il carico di lavoro, migliorare la qualità degli ambienti di lavoro, affiancare i lavoratori in modo che i livelli di stress diminuiscano.

In questo articolo, esploreremo la sindrome da burnout, i suoi sintomi, i fattori di rischio e come prevenirla.

   

sindrome da burnout

  

Che cosa si intende per burnout?

Il burnout è una condizione psicologica che si manifesta come un estremo esaurimento emotivo, mentale e fisico causato da una prolungata esposizione a situazioni stressanti, principalmente legate al lavoro. Secondo il rapporto Stada Health del 2022, questa sindrome ha colpito il 59% degli occupati, con una maggiore incidenza tra le donne e i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni.

Nonostante i più colpiti siano i giovani, per via delle condizioni precarie di lavoro e del loro futuro incerto, comunque il burnout può colpire chiunque, a qualsiasi età. Secondo le ricerche, ci sono dei professionisti più esposti: i freelance, in quanto devono fare tutto da soli e spesso si trovano allienati; chi svolge le cosiddette helping professions, ovvero medici, psicologi, soccorritori ecc; chi svolge lavori di notte o a turni e molti altri.

Tuttavia, nessuno è completamente immune da questa condizione.

 

Le tre fasi del burnout

Il burnout solitamente progredisce attraverso tre fasi:

  1. Fase dell'entusiasmo iniziale: i lavoratori spesso si dedicano appieno al proprio lavoro, mostrando un alto livello di entusiasmo e impegno

  2. Fase di stallo: i segni di esaurimento iniziano a emergere. I lavoratori possono sentirsi sopraffatti, stressati e iniziano a perdere interesse per ciò che fanno

  3. Fase del burnout: si verifica un completo esaurimento fisico e mentale. Questo è il punto in cui i sintomi del burnout sono più evidenti e problematici.

 

Quali sono i sintomi del burnout?

I sintomi della sindrome da burnout possono variare da persona a persona ma spesso includono:

  • Stanchezza cronica e affaticamento costante

  • Carenza di concentrazione e indecisione

  • Sentimenti di cinismo e distacco dal lavoro

  • Riduzione dell'autostima e dell'efficacia lavorativa

  • Problemi di sonno

  • Irritabilità e tensione

  • Manifestazioni fisiche come mal di testa, disturbi gastrici e muscolari.

Come vedi, questa difficile condizione presenta sia sintomi fisici che mentali, proprio come una qualsiasi altra patologia. Fortunatamente, negli ultimi anni se ne parla più spesso e non si ignorano più le richieste dei lavoratori.

La Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha inserita, nel 2019, tra le patologie che si possono contrarre sul posto di lavoro, indicando al contempo i criteri di diagnosi.

 

Cosa fare in caso di burn out?

Negli ultimi anni, le normative sulla sicurezza sul lavoro italiane sono state aggiornate inserendo dei punti fondamentali circa lo stress lavoro correlato.

Lo stress lavoro-correlato viene descritto all’articolo 3 dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004 - così come recepito dall’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 - quale “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro” (art. 3, comma 1). Nell’ambito del lavoro tale squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative. Tuttavia non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro.

La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata dal datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il coinvolgimento del medico competente, ove nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST).

Il primo passo per prevenire il burnout è quindi quello di riconoscerlo tra i rischi legati al lavoro. In secondo luogo, come vale per altri pericoli in azienda, è bene individuare le cause e i sintomi e lavorare su queste per trovare le giuste misure di prevenzione e protezione delle persone.

 

Cosa fare per prevenire o curare il burnout

Per prevenire e affrontare la sindrome di burnout nei lavoratori, le aziende possono adottare una serie di misure di sicurezza, prevenzione e protezione. Le responsabilità del datore di lavoro in questo contesto sono fondamentali per creare un ambiente di lavoro sano e sostenibile:

  1. Sensibilizzazione e formazione ai dipendenti e ai manager sulla sindrome di burnout, sui segni e sintomi, nonché sulle strategie per gestire lo stress

  2. Promuovere una cultura del benessere, con politiche che incoraggiano un equilibrio tra lavoro e vita privata, sostegno per la salute mentale e promozione di stili di vita sani

  3. Flessibilità lavorativa, come il lavoro da remoto, che può aiutare i dipendenti a gestire meglio le loro responsabilità professionali e personali

  4. Responsabilità di lavoro gestibili, distribuzione equa dei compiti e adeguato supporto in termini di risorse e personale possono ridurre lo stress legato al lavoro

  5. Comunicazione aperta tra dipendenti e manager. I dipendenti dovrebbero sentirsi a proprio agio nel segnalare i loro livelli di stress o i problemi legati al lavoro

  6. Programmi di supporto ai dipendenti, consulenza psicologica o sessioni di gestione dello stress

  7. Gestione delle aspettative, chiare per i dipendenti e accompagnate da feedback costruttivi. In questo modo, i dipendenti sapranno cosa ci si aspetta da loro e saranno in grado di pianificare il loro lavoro in modo più efficace

  8. Monitoraggio costante del benessere dei dipendenti, raccogliendo feedback e misurando i livelli di stress. Questi dati possono essere utilizzati per apportare miglioramenti continuativi

  9. Politiche di gestione del tempo che consentano ai dipendenti di pianificare e gestire il loro lavoro in modo più efficiente.

   

Prevenire il Burnout

 

Conclusioni

Il termine "sindrome di burnout" è diventato sempre più comune nel contesto lavorativo, suscitando l'attenzione sia dei titolari di imprese che dei dipendenti stessi. Questa condizione è stata riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una patologia legata al lavoro. Si tratta infatti di un esaurimento fisico e mentale causato da un prolungato e eccessivo coinvolgimento in attività lavorative stressanti e ha un impatto significativo sui lavoratori e sulle organizzazioni.

Per questo non si può ignorare. I rischi per lo sviluppo del burnout sono molteplici e possono variare da persona a persona. Il carico di lavoro eccessivo, le richieste costanti, e la mancanza di risorse adeguate possono aumentare il rischio di burnout. I sintomi da burnout possono essere suddivisi in sintomi fisici, emotivi e comportamentali. Questi includono affaticamento, mal di testa, tensione, irritabilità, distacco dalle attività quotidiane e molto altro.

Il datore di lavoro dovrebbe riconoscerli e intervenire prima che si verifichi un peggioramento incontrollato. Le conseguenze del burnout possono avere un impatto significativo sulla vita privata e sulle relazioni delle persone. Le persone affette da burnout spesso vedono peggiorare la loro salute, sperimentano disagio nelle relazioni interpersonali e possono sentirsi emotivamente esaurite. Il rischio di burnout non riguarda solo il benessere dei dipendenti, ma può anche avere un impatto sulle prestazioni sul luogo di lavoro e sulle organizzazioni in generale.

I titolari di aziende hanno un ruolo chiave nella prevenzione del burnout nei lavoratori. Promuovere una cultura aziendale orientata al benessere, ridurre le responsabilità di lavoro e fornire risorse adeguate sono solo alcune delle pratiche che i titolari possono implementare. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare i lavoratori sui rischi legati al burnout e fornire loro strumenti per affrontare lo stress e le sfide lavorative in modo più efficace.

I lavoratori stessi hanno la responsabilità di monitorare il proprio benessere e riconoscere i segni precoci del burnout. Cercare aiuto quando necessario e adottare strategie di coping efficaci sono passi cruciali per prevenire il burnout. È essenziale che i lavoratori si prendano cura di sé stessi e della propria salute mentale.

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Scritto e aggiornato il 29/07/2024 da Paolo Calderone 

https://www.linkedin.com/in/paolo-calderone/

Paolo Calderone

Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


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