Visita medica per cambio mansione: obblighi, linee guida e cosa fare in caso di inidoneità
Nel contesto della sicurezza sul lavoro e sorveglianza sanitaria, il cambio di mansione può rappresentare un momento cruciale sia per il lavoratore che per l'azienda. È un processo che richiede attenzione scrupolosa, obblighi legali rigorosi e una comprensione chiara delle linee guida stabilite per garantire la sicurezza e l'efficienza dell'intera impresa.
In questo articolo, affronteremo la visita medica per il cambio di mansione, esplorando anche le procedure da seguire nel caso in cui emerga un'eventuale inidoneità. La salute e la sicurezza sul luogo di lavoro sono temi di fondamentale importanza e questo articolo di Global Medical Service offre una guida chiara su come affrontare questi aspetti cruciali in modo adeguato e conforme alle normative vigenti.
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La visita medica di idoneità per cambio mansione è obbligatoria?
Per rispondere a questa domanda, citiamo un recente evento.
La Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 22094 del 13 luglio 2022, ha affrontato un caso in cui un lavoratore ha rifiutato di sottoporsi a una visita medica richiesta dal datore di lavoro in occasione di un cambio di mansione. Nonostante le motivazioni del lavoratore, la Corte ha confermato che la visita medica è obbligatoria per legge e che il datore di lavoro deve richiederla prima di assegnare nuove mansioni. Il rifiuto del lavoratore è stato considerato ingiustificabile, poiché avrebbe potuto contestare l'esito della visita o l'assegnazione delle nuove mansioni in modo adeguato.
La Corte di Cassazione ha messo in pratica l'articolo 41 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro che prevede che la sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica.
Questa e le altre visite mediche obbligatorie previste dal Decreto Legislativo 81/08 sono a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente.
Inidoneità significa licenziamento?
Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche, esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:
a) idoneità;
b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;
c) inidoneità temporanea;
d) inidoneità permanente.
Cosa succede se il medico competente dichiara il lavoratore non idoneo alla mansione? Dovrebbe essere licenziato?
Partiamo dal presupposto che il cambio mansione potrebbe avvenire per richiesta del datore di lavoro, per non assumere nuovi dipendenti o per spostare dei dipendenti in un altro settore della sua azienda. Quindi, quando il cambio mansione non avviene su richiesta del lavoratore, quest'ultimo potrebbe anche fare ricorso a seguito della dichiarazione di inidoneità da parte del medico competente, con accoglienza quasi immediata.
In secondo luogo, l'articolo 42 del Testo Unico dice che il datore di lavoro attua le misure indicate dal medico competente e, qualora le stesse prevedano un’inidoneità alla mansione specifica, adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.
Per i casi di inidoneità temporanea il medico competente stabilisce il termine per la successiva visita di idoneità.
Ci sono casi in cui il dipendente può essere licenziato per inidoneità?
Ammettiamo che sia strettamente necessario in azienda un cambio delle mansioni. Per obbligo di legge, il datore di lavoro deve sottoporre il dipendente alla visita medica di idoneità per cambio delle mansioni. Il dipendente risulta non idoneo. Ci sono casi in cui può essere licenziato? La risposta è sì.
Il datore di lavoro può licenziare un dipendente per inidoneità quando non è possibile trovare un'ulteriore mansione sicura per il lavoratore. Questo può verificarsi se il dipendente non ottiene il Certificato di idoneità per la mansione specifica e non ci sono alternative lavorative disponibili.
Tuttavia, il datore di lavoro deve dimostrare con prove che è assolutamente impossibile ricollocare il lavoratore in un'altra mansione.
Un altro caso in cui il licenziamento è sentito come giusto è quello in cui un lavoratore o una lavoratrice decida di non sottoporsi alla visita medica di idoneità per più volte, quando invece questa è obbligatoria. Come abbiamo già detto, incontrare il medico competente al momento del cambio delle mansioni è un obbligo di legge e rifiutare significa commettere un atto di insubordinazione.
Il rifiuto del dipendente di sottoporsi a questa visita non è giustificabile, poiché il datore di lavoro sta solo adempiendo a un obbligo imposto dalla legge per proteggere la salute del lavoratore.
In breve, la visita medica in caso di cambio delle mansioni è un adempimento obbligatorio, e il rifiuto di sottoporsi a questa visita può avere conseguenze, compreso il licenziamento se non ci sono altre mansioni sicure disponibili per il dipendente.
Conclusioni
In questo articolo ci siamo soffermati su un punto fondamentale per la tutela della salute dei dipendenti: la sorveglianza sanitaria in occasione di un cambio di mansione.
Sottoporsi alla visita medica di idoneità consente di comprendere lo stato di salute del dipendente e di procedere con la assegnazione di un ruolo meno rischioso, oppure di evitarlo. Il rifiuto da parte del lavoratore o della lavoratrice potrebbe portare al licenziamento per giusta causa, quindi consigliamo a tutti i lavoratori di rispettare la legge vigente e di non opporsi alle procedure di sorveglianza sanitaria previste.
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