DVR esposizione ad amianto
Detto anche asbesto, l' amianto è un minerale considerato incorruttibile e quindi molto impiegato, un tempo, in edilizia. Sono ancora molti gli edifici che presentano delle parti in amianto, che ha la caratteristica di risultare molto resistente alle temperature, ma anche all'azione degli agenti chimici e biologici e all'usura.
Insomma, un tempo era considerato un materiale davvero affidabile e quindi, per un certo periodo nella storia dell'edilizia, è stato ampiamente impiegato. Tuttavia, in tempi più recenti, si è scoperto che l' amianto presenta un elevato rischio per l'uomo. Infatti, rilascia microscopiche fibre nell'aria che entrano nell'apparato respiratorio delle persone.
Dal 1992, quindi, sono state vietate attività di estrazione, importazione ed esportazione, produzione e commercializzazione dell’ amianto e dei prodotti contenenti amianto.
Ci sono però ancora oggi delle mansioni che spingono i lavoratori a entrare in contatto con amianto, di solito relative alla rimozione di questo pericoloso materiale o alla bonifica. In questi casi, il datore di lavoro deve effettuare una valutazione del rischio amianto accurata e intervenire con le adeguate misure di riduzione dello stesso.
Redazione del Documento di Valutazione del rischio amianto: obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro di aziende che espongono i lavoratori al rischio amianto è tenuto ad affrontare un'attenta valutazione dei rischi, inserendo tutte le informazioni raccolte e le adeguate misure di sicurezza del DVR.
Se ciò non avviene, il titolare dell'impresa rischia la pena dell’arresto da quattro a otto mesi.
Le disposizioni per la corretta valutazione del rischio amianto sono contenute nel CAPO III del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Innanzitutto, il datore di lavoro, prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione, deve adottare ogni misura necessaria volta ad individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto d’ amianto.
Ciò a cui il datore di lavoro deve prestare attenzione è la presenza di polvere proveniente dall’ amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell’esposizione e le misure preventive e protettive da attuare.
A questo punto, i casi che si possono rilevare dalla valutazione del rischio amianto sono due:
si possono individuare esposizioni sporadiche e di debole intensità, con valori entro i limiti. Questa evenienza si può manifestare in brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili, durante una rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice, durante un incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato oppure semplicemente in occasione di una sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell’individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale. In questi casi, non sono previsti gli obblighi che incontreremo invece nel secondo evento, il seguente;
si possono rilevare pericolose esposizioni a rischio amianto. In tal caso, prima di iniziare i lavori, il datore di lavoro deve presentare una notifica all’organo di vigilanza competente per territorio, in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro. Questa notifica deve contenere alcuni dati fondamentali come ubicazione del cantiere, tipi e quantitativi di amianto manipolati, attività e procedimenti applicati, numero di lavoratori interessati, data di inizio dei lavori e relativa durata e, infine, misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori all’amianto. Ci sono poi altri obblighi nel caso in cui la esposizione a rischio amianto sia particolarmente pericolosa: intanto, l'adozione di adeguate misure di sicurezza, ma anche un'attenta sorveglianza sanitaria e l'inserimento dei lavoratori più esposti a rischio amianto nel registro di esposizione, con conseguente invio di una copia agli organi di vigilanza ed all’ISPESL, ente che creerà una cartella sanitaria del lavoratore.
La valutazione del rischio amianto e la modifica del DVR devono avvenire ogni qualvolta si verifichino modifiche che possono comportare un mutamento significativo dell’esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto.
Come ridurre il rischio da esposizione ad amianto?
A seguito della sua valutazione, il datore di lavoro deve individuare le precauzioni necessarie per contenere i rischi dovuti alla presenza di fibre di amianto nell' aria. La prima misura da adottare è quella della limitazione del numero di lavoratori esposti ai luoghi più contaminati. Quindi, piuttosto che impiegare una squadra numerosa, è bene individuare solo gli addetti essenziali al lavoro.
I lavoratori esposti devono sempre utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve essere tale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’aria filtrata, ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria ambiente per il fattore di protezione operativo, sia non superiore ad un decimo del valore limite indicato nell'articolo 254 del D.Lgs 81/08.
Il datore di lavoro, poi, deve fare in modo che i processi lavorativi siano concepiti in modo tale da evitare di produrre polveri di amianto o, se ciò non è possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell’aria.
Infine, altre disposizioni individuate dal Testo Unico per la riduzione dei rischi legati all'amianto interessano lo smaltimento del materiale. Tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia e manutenzione. L’amianto o i materiali che rilasciano polvere di amianto o che contengono amianto devono essere stoccati e trasportati in appositi imballaggi chiusi. I rifiuti devono essere raccolti e rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusi su cui sarà apposta un’etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono essere successivamente trattati in conformità alla vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.
Conclusioni
In Italia si è parlato molto di amianto e dei rischi a esso correlati, sia per i dipendenti delle aziende che per i cittadini che vi entrano a contatto. Per la tutela della salute di tutti, si è vietato l' utilizzo di questa sostanza, così come dei suoi derivati, come l' eternit. Le strutture fibrose dell'amianto portano a un facile sgretolamento e la loro forma, intaccando il corpo umano, provoca alterazioni nell'apparato respiratorio, con gravi danni nel lungo termine.
La rimozione dell'amianto da molti edifici è stata dunque d'obbligo, così come la revisione della legge che interessa la sicurezza sul lavoro.
Per aiutare le aziende a tutelare i loro operai che devono lavorare a contatto con l'amianto, disponiamo di numerosi servizi di sorveglianza sanitaria a Milano e Melzo, oltre che di corsi di formazione che consentono di ridurre drasticamente l'esposizione a rischi di vario genere nei luoghi di lavoro.
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