DVR Esposizione a Campi Elettromagnetici
I campi elettromagnetici rientrano tra quelli che il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro definisce agenti fisici. Si tratta di elementi con cui i lavoratori entrano in contatto e che il datore di lavoro deve inserire nella sua valutazione dei rischi, in modo da individuare quelle misure di sicurezza che possono aiutare a tutelare la salute dei suoi dipendenti.
In Global Medical Service ci occupiamo della formazione dei lavoratori che devono operare a contatto con campi elettromagnetici. Scopri il nostro Corso per addetti al rischio campi elettromagnetici a Milano e Melzo e metti in sicurezza i tuoi lavoratori. Visita il nostro sito per maggiori informazioni.
Cosa sono i campi elettromagnetici
I campi elettrici magnetici ed elettromagnetici sono generati dall'utilizzo di elettricità o di utensili elettrici. Spesso, si tratta di campi davvero a intensità minima che non costituiscono quindi pericolo per chi li utilizza.
Tuttavia, all'interno di grosse aziende ci sono delle apparecchiature che possono generare campi elettromagnetici ad elevata intensità che possono arrecare pericolo. In questi casi, il datore di lavoro ha l'obbligo di inserire queste attrezzature tra i fattori di rischio presenti in azienda, lavorando per individuare al contempo le corrette misure di prevenzione e protezione.
Pericoli correlati all' esposizione a campi elettromagnetici
I campi elettromagnetici più intensi hanno due tipi di effetti sul corpo umano: diretti e indiretti. Al primo gruppo appartengono quei cambiamenti provocati in un soggetto a seguito dell' esposizione ad un campo elettromagnetico e che si manifestano subito: vomito e vertigini, disfunzioni sensoriali, surriscaldamento di parti del corpo.
Agli effetti indiretti dei campi elettromagnetici appartengono tutti quegli eventi che non si riversano direttamente sul corpo umano, ma su alcune parti estranee o sull'ambiente circostante. Ne elenchiamo alcuni: interferenze con attrezzature o dispositivi medici impiantati attivi o passivi, effetti su schegge metalliche, tatuaggi o piercing, rischio di proiettili a causa di oggetti ferromagnetici non fissi in un campo magnetico statico, nnesco di detonatori involontario, ma anche di incendi o esplosioni, scosse elettriche o ustioni causate a correnti di contatto.
Obblighi del datore di lavoro nei confronti dei lavoratori esposti a campi elettromagnetici
All'interno del D.Lgs 81/08, titolo III capo IV, possiamo leggere un allegato relativo alla protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici. Si tratta di una serie di requisiti obbligatori che tutte le aziende che si servono di impianti elettrici che emettono campi elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz devono adottare.
I valori limite di esposizione
All'interno del Capo sono riportate le definizioni di valori limite di esposizione, ovvero limiti all’esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche (il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la salute conosciuti), e di valori di azione, cioè l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B), corrente indotta attraverso gli arti (IL) e densità di potenza (S), che determina l’obbligo di adottare una o più misure di prevenzione e protezione.
Il datore di lavoro è tenuto a conoscere questi valori, in quanto nella valutazione dei rischi da campi elettromagnetici sul luogo di lavoro deve effettuare tutte le misurazioni precise e necessarie.
Valutazione, misurazione e calcolo
La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati in conformità alle norme europee standardizzate del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC).
Egli deve prestare particolare attenzione ai seguenti elementi:
a) il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell’esposizione;
b) i valori limite di esposizione e i valori di azione
c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio;
d) qualsiasi effetto indiretto quale interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) o rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT, ma anche innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori) e ) incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;
e) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
f) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
g) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in pubblicazioni scientifiche;
h) sorgenti multiple di esposizione;
i) esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
Misure da adottare a seguito della valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici
A seguito della valutazione dei rischi, nel caso in cui i valori di azione siano superati, il datore di lavoro deve escogitare un programma di intervento per adottare le corrette misure di prevenzione e protezione per tutelare la salute dei suoi lavoratori.
Tra le misure tecniche e organizzative intese a prevenire esposizioni superiori ai valori limite di esposizione ci sono:
l'individuazione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione aalla corrente oppure la scelta di attrezzature che emettano campi elettrici e magnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere;
l'individuazione di misure tecniche per ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici, incluso se necessario l’uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;
organizzazione di appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni, ma anche progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
i lavoratori possono essere tenuti a esporsi di meno al campo, indossando gli adeguati dispositivi di protezione individuale.
Inoltre, è importante che i luoghi di lavoro in cui vi è il rischio di contatto con un campo elettromagnetico siano indicati con apposita segnaletica. Questo è necessario solo nel caso in cui i valori limite di esposizione non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza.
Nel caso in cui vi siano aree esposte al rischio, esse devono essere vietate ai non addetti ai lavori.
In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione.
La sorveglianza sanitaria
Nei luoghi di lavoro in cui i lavoratori entrano in contatto con un campo elettromagnetico, per garantire la sicurezza sul lavoro deve intervenire il medico competente attraverso visite periodiche. La sorveglianza sanitaria viene effettuata di norma una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente.
Tuttavia, si possono indire visite speciali per quei lavoratori per i quali è stata rilevata un’esposizione superiore ai valori di azione ritenuti come sicuri.
Conclusioni
Infine, tra le misure per contrastare il rischio di esposizione a un campo magnetico, vi è la formazione dei lavoratori. Scopri sul nostro sito ufficiale il corso per addetti al rischio campi elettromagnetici a Milano e Melzo e tutela la salute dei tuoi dipendenti.
RICHIEDI UN PREVENTIVO GRATUITO