Valutazione dei rischi lavoratrici gestanti: come redigere il DVR gestanti
In un contesto lavorativo, garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti è un obbligo imprescindibile, particolarmente cruciale quando si tratta di lavoratrici gestanti. L'attenzione rivolta alle esigenze specifiche di questa categoria di dipendenti è fondamentale per creare un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo.
In Global Medical Service, la nostra missione è supportare le aziende italiane nell'adempiere ai requisiti normativi relativi alla valutazione dei rischi in ambito lavorativo. Con un'esperienza consolidata di vent'anni nel settore, forniamo consulenze professionali mirate per garantire la conformità alle leggi vigenti e promuovere un ambiente lavorativo in cui ciascun dipendente si senta protetto ed accolto.
In questa breve guida, esploreremo l'importanza di una corretta valutazione dei rischi per le lavoratrici gestanti, offrendo un'ampia panoramica sugli articoli 11 del D.Lgs 151 e le modalità di valutazione dei rischi previste dal D.Lgs 81/2008. Global Medical Service può accompagnarti in questo processo, garantendo che la salute e la sicurezza delle tue lavoratrici gestanti siano una priorità aziendale.
Le responsabilità del datore di lavoro per quanto riguarda le lavoratrici gestanti
La valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di impiegati esposti a rischi particolari e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza (Articolo 28, D.Lgs 81 08).
Il primo compito del datore di lavoro nei confronti delle sue lavoratrici incinte è quindi quello di tenere conto, in particolare, degli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori.
Le lavoratrici in stato di gravidanza rappresentano una categoria di dipendenti che merita una considerazione particolare all'interno dell'ambiente lavorativo. Questa attenzione speciale non deriva da un'idea di fragilità, ma piuttosto dalla consapevolezza delle sfide fisiche e psicologiche che possono sorgere durante questo periodo cruciale nella vita di una donna.
Dopo aver accertato lo stato di gravidanza, ci sono delle azioni che competono al datore di lavoro:
a. Segnalazione dello stato di gravidanza ai livelli aziendali competenti
b. Informazione della lavoratrice e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) sui rischi presenti nel luogo di lavoro
c. Comunicazione alla lavoratrice e al RLS delle attività da evitare e dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) appropriati
d. Informazione sulla misure preventive e protettive per la tutela della lavoratrice e del nascituro
e. Fornire informazioni sulle norme di tutela di tipo amministrativo e contrattuale
f. Valutare la possibilità di assegnare alla lavoratrice mansioni non a rischio all'interno dell'azienda, con eventuali limitazioni o cambi di mansioni.
Se non è possibile assegnare alla lavoratrice un'attività alternativa a basso rischio all'interno dell'azienda, il datore di lavoro deve segnalare la situazione alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) che potrebbe disporre l'astensione dalla lavoratrice.
Come si svolge la valutazione dei rischi per le donne in stato di gravidanza
Si inizia di solito con un'indagine preliminare per individuare le attività lavorative che richiedono il distacco immediato della lavoratrice dalla sua mansione, indipendentemente dal livello di esposizione, quando il rischio diventa inaccettabile. Successivamente, si effettua un'analisi dettagliata delle modalità con cui vengono svolte le diverse attività operative.
Si identificano i potenziali pericoli significativi relativi a ogni attività, tenendo conto di chi potrebbe essere esposto a tali pericoli e in quale modo. Si valuta il rischio associato a ciascun pericolo, considerando dati specifici come la valutazione del rumore o dell'esposizione a sostanze chimiche, nonché l'analisi di macchine, impianti e strutture. Inoltre, si prendono in considerazione le misure di prevenzione e protezione adottate.
Infine, per ogni mansione, si definiscono le attività coinvolte e le persone coinvolte in ciascuna di esse.
Quando procedere con la valutazione dei rischi per lavoratrici gestanti
La corretta valutazione dei rischi per le lavoratrici in gravidanza è un processo cruciale che deve essere intrapreso dal datore di lavoro, indipendentemente dalla presenza effettiva delle lavoratrici incinte in azienda.
Le lavoratrici dovrebbero essere consapevoli dei potenziali rischi legati al loro lavoro, indipendentemente dallo stato di gravidanza, al fine di poter prendere decisioni informate in caso decidano di avere un bambino.
La procedura inizia con la presentazione, da parte della lavoratrice, di un certificato medico che attesta la gravidanza. A seconda delle circostanze, essa può essere considerata patologica o non a rischio. Nel caso di gravidanza patologica, è necessaria una diagnosi specifica da parte di un medico ginecologo, che consente alla lavoratrice di richiedere un'astensione anticipata dal lavoro all'INPS.
Se la gestazione non è considerata a rischio, il datore di lavoro è tenuto a valutare la presenza di rischi specifici correlati alla gravidanza nell'ambiente lavorativo. La valutazione dei rischi preventiva risulta quindi fondamentale affinché il datore di lavoro sia informato sui potenziali fattori di rischio e possa adottare misure adeguate per garantire la sicurezza di tutte le lavoratrici.
Nel caso in cui i rischi non siano presenti, la lavoratrice può continuare a svolgere le sue attività fino all'inizio del periodo di congedo di maternità obbligatoria, di cui abbiamo parlato in modo approfondito nel nostro blog, previa autorizzazione del medico del lavoro e del ginecologo. Tuttavia, se i rischi sono già presenti, è necessario assegnare alla lavoratrice un'attività alternativa compatibile con la gravidanza, garantendo così la sua sicurezza.
In situazioni in cui non è possibile trovare un'attività alternativa, la lavoratrice può richiedere un'astensione anticipata all'INPS, seguendo una procedura simile a quella prevista per le gravidanze patologiche.
Per info chiamaci allo 02.41.22.561
Stesura del DVR per la tutela delle lavoratrici gestanti
Come si redige il DVR indicando i rischi per le lavoratrici in gravidanza?
In collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il datore di lavoro stabilisce la struttura e il contenuto del DVR aziendale, identificando i rischi presenti sul luogo di lavoro, suddividendoli in rischi di infortunio e rischi per la salute.
Insieme al RSPP e al Medico Competente (MC), il datore di lavoro individua le mansioni che comportano un rischio specifico per le lavoratrici in gravidanza e ne valuta le caratteristiche. I rischi per le lavoratrici gestanti dovrebbero essere suddivisi in quattro categorie:
- Rischi ben noti per la gravidanza
- Rischi ben noti per gravidanza, post-parto e allattamento
- Rischi che richiedono analisi ed approfondimento per la gravidanza
- Rischi che richiedono analisi ed approfondimento per gravidanza, post-parto e allattamento.
Lavori vietati alle donne in gravidanza
Le donne in gravidanza non devono essere assegnate a lavori che comportino il trasporto o il sollevamento di pesi, nonché a lavori pericolosi, faticosi o insalubri. Inoltre, i lavori vietati includono quelli che espongono le lavoratrici al rischio di agenti o condizioni di lavoro specifici. Questi lavori vietati sono elencati nell'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica n. 1026 del 25 novembre 1976.
Se una lavoratrice è stata assegnata a tali mansioni, deve essere spostata su altre mansioni per il periodo in cui è vietato svolgere i lavori pericolosi o inadatti alla gravidanza. Nel caso in cui la lavoratrice venga temporaneamente assegnata a mansioni di livello inferiore rispetto a quelle solitamente svolte, deve comunque mantenere la retribuzione e la qualifica originale.
Se non è possibile trovare mansioni alternative adeguate per la lavoratrice, il servizio ispettivo del Ministero del Lavoro può decidere di vietarle di lavorare per l'intera durata del periodo in cui è in dolce attesa.
Il datore di lavoro può sostituire gli impiegati assenti, compresi quelli in congedo di maternità o parentale, assumendo personale a tempo determinato o utilizzando personale temporaneo. Questo può essere fatto con un anticipo di massimo un mese rispetto all'inizio del congedo, e la sostituzione può avvenire in aziende con meno di venti lavoratori con uno sgravio contributivo del 50%. Le agevolazioni si applicano fino a un anno di età del figlio o dell'adolescente in affidamento. Nelle aziende con lavoratrici autonome, si può assumere personale a tempo determinato o temporaneo durante la maternità con le stesse agevolazioni per un massimo di dodici mesi.
RICHIEDI UN PREVENTIVO
Conclusioni
In questo articolo, abbiamo visto quali sono i compiti dei datori di lavoro nella valutazione dei rischi delle donne gestanti, come indicato dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. A seguito di essa, è obbligatorio redigere il Documento di valutazione dei rischi per la tutela delle lavoratrici gestanti, da aggiornare periodicamente.
Essendo tra gli obblighi del datore di lavoro, deve essere redatto in modo chiaro e professionale. Per rispettare la normativa di riferimento per quanto riguarda la valutazione dei rischi, affidati a noi di Global Medical Service. Grazie alla nostra esperienza, possiamo affiancarti in questa delicata mansione, portandoti a rispettare tutti i tuoi adempimenti.
Eviterai così multe salate o, nei casi peggiori, l'arresto. Non sprecherai denaro inutile per recuperare gli infortuni e proteggerai la salute e sicurezza delle tue lavoratrici madri. Non esitare a contattarci per maggiori informazioni!
Per info chiamaci allo 02.41.22.561